Dal 2016 ad oggi, sul mercato italiano del Gioco e Distanza e dei Diritti Sportivi si sono susseguiti eventi a dir poco fortemente contrastanti, tra questi va sicuramente annoverata la sanatoria dei cosiddetti CTD che accolse sul mercato Operatori che agivano con licenze estere e con vere e proprie Agenzie Scommesse.
Tra il 2015 e il 2016 furono sanati migliaia di CTD e contestualmente sempre nel 2016  si sarebbe dovuto indire il Bando per l’assegnazione dei Diritti Sportivi che però attendiamo ancora dopo 8 anni.
Notizia  di oggi è quella che si prevede un’ulteriore proroga di due anni per i diritti terrestri .
Contestualmente, in questo periodo, si sta cercando di velocizzare la procedura di registrazione dei PVR al costo di euro 100 cadauno.
Ma, meditate gente meditate.. sempre in questi giorni si concretizza sempre più l’ipotesi di una nuova sanatoria che permetterebbe ancora una volta di sanare situazioni che dovrebbero essere (proprio per la natura della stessa) considerate borderline.
A questo punto, sorge spontaneo chiedersi se i PVR tanto contestati negli ultimi anni e mai normati possano rientrare nella paventata nuova sanatoria.
Pertanto la domanda nasce spontanea… “avrebbe senso iscriversi al registro PVR dichiarando la natura del punto o sarebbe più giusto attendere la sanatoria e partecipare a quest’ultima?”

Kogem di Salvatore Vullo

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