I concessionari dovrebbero poter manifestare il proprio interesse comunicando all’Agenzia delle Dogane e Monopoli la propria volontà nel voler continuare ad operare nel settore del gioco con la propria concessione (caso 1), o se rinunciare alla partecipazione al bando (caso 2).
Nel caso 1, i concessionari rinnoveranno le garanzie in essere che scadranno il 31/12/2024 e che dovranno essere valide fino al 2025 +1, questione che ovviamente non riguarderà coloro che hanno effettuato il deposito in ragioneria.
Nel caso 2, le concessioni, dal 1 gennaio 2025, verranno probabilmente inibite dalla raccolta di gioco, fermo restando che, dovranno adempiere a tutti gli obblighi previsti dalla convenzione.
I concessionari che proseguiranno (caso 1) potranno presentare, comunque, la propria offerta, entro i termini previsti dalla pubblicazione del bando (60 o 75 gg), o avranno, ad ogni modo, tutto il tempo (2025) per gestire lo “spegnimento” delle concessioni alla data del 31/12/2025.
La proroga di 1 anno, permetterebbe infatti:
– lo spegnimento delle concessioni ad oggi attive al 31/12/2025, tempistica che consentirebbe di disporre di più tempo e, pertanto, di gestire al meglio la messa in off della concessione.;
– permetterebbe alle nuove concessioni di avere il tempo per partecipare al bando, aggiudicarsi la concessione e di mettere in produzione la concessione (si rammenta che dalla sottoscrizione della convenzione si avranno 6 mesi di tempo per la messa online e NON più 9 mesi).
– permetterebbe ai concessionari che andranno in continuità, di apportare tutte le modifiche alle piattaforme che saranno richieste da ADM e di permettere agli EVA di rilasciare i certificati entro i termini.
Qualora lo scenario dovesse essere quello appena paventato, ovviamente, tutte le nuove concessioni (che potrebbero vedersi attribuire un nuovo numero di concessione, questione già discussa negli anni passati con i dirigenti e che aprirebbe nuovi scenari e/o problematiche nel rilascio delle certificazioni) inizieranno dal 01/01/2026, eliminando anche l’annoso problema già vissuto con il bando del 2018, quando le nuove concessioni dovettero attendere che si ultimasse l’iter di apertura dei plichi e il controllo della documentazione, che richiese molto più tempo rispetto a quello stimato e,diversi concessionari poterono sottoscrivere la convenzione dopo 10-12-14 mesi dalla presentazione delle offerte, non potendo tra l’atro recuperare il “tempo perso” non attribuibile agli stessi (https://www.agimeg.it/gioco-
A questo punto, la prossima settimana dovremmo finalmente avere contezza del bando, certi che saranno tutelati al meglio i diritti delle società che ad oggi operano nel settore delle scommesse e di tutto l’indotto, sempre che non serva altro tempo per decidere di tassare ulteriormente i concessionari per pagare i debiti dello Stato…..