Secondo fonti istituzionali (per come riportato dalle testate giornalistiche), la gara dell’online dovrebbe essere pubblicata entro il 21 dicembre, praticamente a ridosso della scadenza delle concessioni online fissata in data 31/12/2024.
E’ stato confermato, per la gara dell’online, un periodo di almeno 75 giorni per partecipare al bando, superando così il minimo legale di 60 giorni; ne consegue che l’offerta di partecipazione dovrà essere proposta entro fine febbraio – inizio marzo e la continuità delle concessioni già attive sarà garantita da una proroga tecnica di cui non si conoscono gli importi che, a rigor di logica, dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere concessa a coloro i quali faranno una manifestazione d’interessi di partecipazione al bando (non vincolante) che dovrebbe avvenire entro il 31/12/2024 o entro ulteriore data da definirsi.
La cosa che lascia basiti è la questione “temporale”; siamo innanzi a una situazione paradossale per i concessionari mai avvenuta in passato relativamente ai precedenti bandi… si tratta, infatti, di una corsa contro il tempo, finalizzata a pubblicare il bando entro fine anno, costi quel che costi… e penso che, mai come adesso, la frase “costi quel che costi” sia stata più appropriata, in quanto ormai è risaputo che il settore del gioco è una fonte economica di non poco conto per il nostro paese e gli obiettivi del governo sono stati prefigurati tenendo conto di questo introito.
La riflessione più grande e i quesiti dei piccoli e medi concessionari, sono incentrati proprio sul costo della proroga e la preoccupazione maggiore riguarda la garanzia che, secondo diversi esperti del settore, dovrebbe essere in prima battuta di 700K (dato da confermare).
Un importo così elevato (se confermato), rispetto al precedente bando, comporterà diverse criticità per molti concessionari, soprattutto se, in seconda battuta, la garanzia dovesse aggirarsi (sempre secondo gli esperti del settore) ad un importo ben superiore rispetto ai 700K iniziali (da confermare).
Va inoltre ricordato, per maggior chiarezza, che il problema apertura conti correnti bancari (ad oggi) non è stato assolutamente risolto, anzi… ci sono stati casi in cui le banche non hanno addirittura erogato il mutuo per l’acquisto di un immobile a dipendenti di concessionari che operano nel settore del gaming, ma tranquilli… anche in questo caso sembra che il problema non esista (sic!)
Superato, pertanto, anche questo scoglio (si fa per dire…) andiamo all’importo del Bando, fissato in 7.000.000, che dovrebbe (secondo gli esperti) essere saldato in tre tranche; ciò premesso, occorre ancora una volta rimarcare che l’importo di 7.000.000 (dato che probabilmente sarà chiarito nelle sedi opportune in caso di impugnazione del bando) è il frutto di stime fatte sui dati della raccolta riferita agli anni passati, valutazioni che viste le limitazioni applicate (il limite di ricarica di 100 euro settimanali e le limitazioni introdotte nella fascia di età tra i 18 e i 24 anni) incideranno notevolmente, per circa il 30% (secondo le stime fatte da piccoli e medi concessionari) sulla raccolta di gioco delle concessioni on line, elemento questo che, ovviamente dovrebbe far rivedere, al ribasso, anche l’importo previsto per la partecipazione, qualora il bando venisse impugnato.
Inoltre, il futuro bando vedrà concessionari che non parteciperanno (in quanto il costo spropositato li esclude in partenza), altri che parteciperanno, altri ancora che impugneranno… ma cosa potrebbe accadere se il TAR dovesse dare ragione a quest’ultimi? Come dovrebbe gestirsi una situazione del genere?
Ancora (sarà una coincidenza), la spesa dei giocatori online lo scorso mese è risultata pari a 237.147.100,51 euro, con una diminuzione di ben 5,72 punti percentuali rispetto a quanto registrato nel mese precedente (251.528.410,08 euro).
Occorre chiedersi, a questo punto, se le limitazioni sui PVR (da alcuni già applicate) stiano già determinando un cambiamento nella raccolta, dato che sin da ora, sarebbe preoccupante o che comunque viste le intenzioni future il mercato non stia già subendo un cambiamento che già incide sui dati della raccolta.
Non dimentichiamo, inoltre, la grande confusione che si è generata con la questione registrazione PVR che in prima battuta avrebbe dovuto ultimarsi in data 18 novembre, per poi essere prorogata alla data del 6 dicembre da ADM ed infine a quella del 12 febbraio decisa dal Tar del Lazio che ha sospeso l’entrata in vigore del nuovo Albo Punti Vendita Ricariche (PVR) che potranno continuare ad operare allo stesso modo fino alla data per la decisione.
Non dimentichiamo ancora, la questione che riguarderà lo “spegnimento” delle concessioni che non aderiranno al bando, la gestione dei saldi, quella dei conti dormienti, gli antepost e tutto quello che riguarderà gli eventuali costi che dovranno sostenere i concessionari per lo spegnimento delle stesse, non dimentichiamo inoltre il costo del canone e più precisamente come sarà gestito per tutti i concessionari che non aderiranno al bando ma che dovranno adempiere a tutte le direttive di ADM nei confronti dei giocatori e dell’erario…
Certo è che, per la prima volta, ci troviamo difronte a tante incognite da superare da parte dei concessionari che, sicuramente, verranno fugate il giorno in cui il bando sarà pubblicato, saranno sicuramente chiarite le zone d’ombra dagli esperti del settore che hanno scritto il capitolato tecnico, che fugheranno ogni dubbio.
Ci si auspica che i concessionari potranno godere di più tempo per adempiere a quanto sarà richiesto dalla proroga tecnica e dal Bando stesso in quanto le lungaggini e l’approssimarsi della scadenza naturale delle concessioni non dovranno gravare sugli stessi.