“L’articolo pubblicato giovedì su Agimeg relativo al destino riservato alle “concessioni comunitarie”, molte delle quali prossime alla scadenza naturale, ha evidenziato un interrogativo che già da qualche mese i concessionari che fanno riferimento allo studio legale che dirigo mi avevano sollevato – sottolinea ad Agimeg l’avvocata Antonella Lo Presti – In effetti, non si ha ancora contezza delle possibili alternative che l’Amministrazione interessata intende proporre ai concessionari che, tuttavia, allo stato, non possono che avanzare diversi dubbi. In effetti, prima dell’ultimo bando si discuteva della possibilità di una validità triennale (e non novennale) delle nuove concessioni online in modo da poter allineare tutte le scadenze, quelle relative alla nuova procedura di assegnazione e quelle relative alle concessioni in scadenza, al fine di poter indire successivamente, quando tutte le concessioni fossero scadute, un unico bando relativo all’online. Quanto discusso ha poi trovato conferma nell’ultimo bando dell’online la cui validità (a differenza delle concessioni Bersani e delle comunitarie) è stata confermata in anni tre (chiusura bando marzo 2018). Il rilascio però delle prime “nuove” concessioni è avvenuto dopo oltre 18 mesi, con ciò eliminando di fatto ogni possibilità di allineare la scadenza delle nuove concessioni a quella delle comunitarie. Il quesito posto dalle società titolari di una concessione comunitaria che si avvalgono della mia prestazione professionale è per lo più volto a comprendere se ADM ipotizzi, anche per il settore dell’online, la soluzione già adottata per le concessioni terrestri e, quindi, se anche in questo caso basterà adeguare le fideiussioni o se, invece, stavolta, alla scadenza naturale le concessioni cesseranno di operare. Non si può non riflettere sul fatto che le concessioni comunitarie dovrebbero essere più di una trentina ognuna delle quali con scadenza diversa, in base al periodo di sottoscrizione, scadenza che avverrà per alcune di queste già nei prossimi mesi del 2020 e per altre nel 2021, circostanza che porterebbe alla scomparsa dal settore del gioco online di un numero cospicuo di operatori del gioco. Molti degli assistiti del mio studio, inoltre, evidenziano il fatto che l’ultimo bando dell’online non abbia fatto alcun riferimento alla volontà dell’Amministrazione di non prolungare la durata delle comunitarie, circostanza che, se adeguatamente evidenziata, avrebbe di certo invogliato molti operatori a partecipare alla nuova procedura di assegnazione (possedendo già i requisiti) in modo che, completato l’iter ed avviate le concessioni assegnate, avrebbero potuto (risultandone assegnatari) switchare sulla nuove concessioni, conservando in tal modo la porzione di mercato faticosamente conquistata. E’ chiaro che se la proroga non fosse concessa, molteplici saranno le criticità che le comunitarie dovranno gestire una volta “spente”, mi viene in mente la gestione delle reti commerciali, la gestione delle skin, i contratti in essere con le terze parti. Non ultimo mi chiedo come dovranno essere trattate le integrazioni anche dei nuovi concessionari che hanno deciso di andare in adesione sulle piattaforme di chi possiede una comunitaria – spiega all’avvocato della studio Lo Presti – I rapporti contrattuali tra le parti, infatti, in moltissimi casi, assicurano l’erogazione dei servizi per diversi anni prescindendo dalla scadenza naturale della concessione. E’ vero che i contratti con le terze parti non riguardano ADM, ma è comunque vero che, essendo nota la scadenza delle comunitarie, qualora ADM avesse intenzione di non prorogarle, sarebbe stato più idoneo da parte dell’Amministrazione non permettere l’utilizzo di piattaforma di gioco se la stessa fosse appartenuta ad una concessione comunitaria. Mi chiedo, altresì, come dovranno comportarsi relativamente alle certificazioni e agli audit, tutte le comunitarie che sono prossime alla scadenza naturale, che validità dovrà avere un ipotetico rinnovo e come saranno gestiti gli audit concernenti i nuovi concessionari (ultimo bando) che utilizzano le piattaforme di gioco e ed i giochi delle concessioni a scadenza. Ma molti altri sono gli interrogativi che mi sono stati posti dai concessionari che assisto, come ad esempio quelli relativi alla posizione dei giocatori, in particolare delle sorti dei saldi dei conti di gioco in essere alla scadenza naturale della concessione, di come dovranno essere gestite le chiusure degli stessi e come saranno trattati i conti dormienti, o ancora cosa succederà alle scommesse antepost che, essendo spalmate nel tempo, in quanto ancorate a questo o a quel campionato, rimarrebbero sospese con grave pregiudizio per i giocatori incolpevoli. Questi e tanti altri sono gli interrogativi che si palesano ed ai quali ci si auspica che ADM dia, nel minor tempo possibile, chiarimenti e risposte esaustive onde consentire agli operatori del settore di continuare la propria raccolta di gioco scevri da ogni titubanza e perplessità, non dimenticando che – conclude l’avvocato Lo Presti – problema della scadenza delle comunitarie presenta inevitabili riflessi anche per i nuovi concessionari, che si ritroverebbero, da un giorno all’altro, a non avere un’offerta di gioco completa e dovrebbero in molti casi effettuare integrazioni dirette con costi notevoli difficilmente sopportabili non avendo avviato ancora a pieno regime le proprie concessioni”. lp/AGIMEG