“Il diritto terrestre viene assegnato direttamente dai Monopoli, per realizzare la giocata non prevede obblighi di registrazione. Nel 2010 c’è stato un grande cambiamento con le prime concessioni online. Uscirono linee guida per tutelare il gioco e il giocatore. Furono introdotte nuove figure ed obblighi per i concessionari soprattutto per il settore online. Vennero ad esempio introdotti gli enti certificatori. Vennero introdotte misure a tutela del giocatore. Oggi esiste un problema rilevante per l’online, colpito da tutto quello che sentiamo giornalmente in tv. Esiste una grande differenza tra gioco legale e gioco illegale. Adesso il Governo sta seguendo una sua linea, a mio parere da suicidio. Togliere la pubblicità in un periodo così importante, dove l’unica sicurezza è quella di associare un brand ai Monopoli, significa prendere un giocatore che potrebbe avere delle problematiche e mandarlo su un altro tipo di portale che non ha bisogno di far versare tramite sistemi di deposito e prelievo e aprire un conto. Nel settore dell’online c’è soprattutto questa problematica. L’online sta tornando nei punti terrestri. Questi però sono attanagliati dal distanziometro. Divieto pubblicità pubblicità per l’online e il distanziometro per il terrestre porteranno al gioco illegale”. E’ quanto ha detto Salvatore Vullo, titolare Kogem, nel corso del convegno “A Che Gioco Giochiamo” che si è svolto questa mattina all’Università di Salerno, promosso dall’Osservatorio internazionale sul gioco. lp/AGIMEG